Dalle dune alle onde
1 Giorno Italia-Nouakchott
Accoglienza in aeroporto quindi trasferimento in otel. Pernottamento.
2 Giorno Nouakchott-Parco nazionale di Banc d'Arguin: dopo la prima colazione partenza verso nord percorrendo il bagnasciuga della costa atlantica (bassa marea permettendo!) raggiungendo Nouhamghar, l’ingresso del arco Banc d’Arguin.
Il Parco Nazionale del Banc d'Arguin, nasce negli anni '70, si tratta di una vasta area della costa settentrionale della Mauritania. Le dune del Sahara giungono fino all'Atlantico, dando vita ad un contrasto spettacolare tra la sabbia bianca e gialla e il mare blu. Il modo migliore per raggiungere il Parco nazionale è sicuramente quello di percorrerne la battigia, con le onde dell'oceano che lambiscono le ruote dei fuoristrada, ma solo durante la bassa marea, se c'è l'alta marea non resta che aspettare! Il Banc d'Arguin è habitat ideale per migliaia di uccelli marini dell'emisfero australe e boreale, come gabbiani, cormorani, pellicani e fenicotteri. Questi si radunano proprio qui, sulla costa atlantica, per svernare e perché è uno dei tratti più pescosi dell'Atlantico. Ci sono anche delfini e tartarughe. Nel Bancd'Arguin si trovano diversi villaggi di pescatori Imraguen, un'etnia che anticamente si è stabilita in questa zona. I Mauri invece, essendo nomadi, non praticavano la pesca e questo ha reso possibile agli Imraguen di ritagliarsi un loro spazio e di basare la loro sussistenza sulle tradizionali tecniche di pesca. Sistemazione in un semplice campo tendato, pensione completa con pranzo al sacco.
3 Giorno Parco nazionale di Banc d'Arguin: giornata interamente dedicata al Parco del Banc d’Arguin, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, terzo parco Africano, rivolto in particolare alla salvaguardia delle numerose specie ornitologiche. Percorrendo la costa, che si apre irregolare tra numerosi banchi di sabbia e isolotti, si incontrano i villaggi di pescatori Imraghen, gli unici a cui è permesso pescare in questa zona protetta, con una tecnica particolare che si avvale dell’aiuto dei delfini. Oggi dedicheremo alcune ore ad un’escursione in barca su una delle isole e in fuoristrada raggiungeremo il villaggio di pescatori Imraguen di Iwik.
4 Giorno Parco nazionale di Banc d'Arguin-Nouadhibou: il continuo incontro tra il mare e il deserto prosegue lungo spiagge immense fino a Nouadhibou. Pranzo pic-nic lungo il tragitto. Arrivo in serata nell’importante porto di Nouadhibou, capolinea della ferrovia, e importante centro di pesca che si estende lungo la penisola di Cap Blanc. Nouadhibou è la seconda città più grande della Mauritania e costituisce il centro commerciale del Paese. Si trova su di un promontorio chiamato Ras Nouadhibou, Cap Blanc, (o Cabo Blanco) di cui il lato occidentale, assieme alla città di Lagouira, fa parte del Sahara occidentale. La città è divisa in quattro grandi aree: il centro della città, tra cui l'aeroporto, Numerowatt a nord, che è la zona residenziale,Cansado a sud, una città-dormitorio per Porto Minéralier, nell'estremo sud, da cui viene estratto il ferro, trasportato via treno dalle città minerarie dell'interno Fderik eZouerat. L'industria maggiore della città è infatti la lavorazione del ferro. Da visitare a Nouadhibou la riserva della foca monaca del Mediterraneo. Sistemazione in hoteltre stelle. Cena e pernottamento
5 Giorno Nouadhibou-Ben Amera: alla scoperta dei relitti di vascelli nella baia di Nouadhibou, un tempo primo scalo africano dell’Aeropostale e risalita verso il Nord, dove una stretta linea nera si disegna tra le dune chiare. Questa si ispessisce rapidamente per lasciare intravedere più di duecento vagoni carichi di minerali di ferro, trainati da otto locomotive. Le zone di sosta della via ferrata si succedono fino a Ben Amera, un monolite di 400 metri di altezza, secondo al mondo dopo quello di Ayers Rock in Australia. La leggenda legata a questa roccia narra di un adulterio. Tornato da un viaggio, Ben Amera si accorge del tradimento della moglie Aisha. Senza sentir ragioni la donna viene ripudiata insieme ai figli e alla serva, allontanandoli per sempre. Poco più avanti ecco la rappresentazione di questa storia: la forma in pietra di Aisha e più in basso i resti pietrificati dei suoi bambini. Alla fine degli anni 90’, per festeggiare l'arrivo del terzo millennio, il governo della Mauritania chiese a degli artisti provenienti da tutto il mondo di scolpire queste rocce per rappresentare simboli quali la pace e la fratellanza, il sole. Pranzo pic-nic lungo il tragitto. Sistemazione al campo in tende ad igloo. Cena e pernottamento al campo.
6 e 7 Giorno Ben Amera-Atar-El Beyed-Guelb El Richat-Ouadane: da BenAmera ci dirigiamo in direzione di Atar, capoluogo della regione montana dell’Adrar sulla strada carovaniera per il Marocco. La città vanta una delle moschee più antiche di tutta la Mauritania (1674) con annesso un piccolo museo con reperti archeologici rinvenuti nel vicino deserto del Sahara. Punto di partenza di qualsiasi escursione nell'Adrar. La traversata prosegue prima su terreno roccioso poi su sabbia sino al piccolo villaggio di El Beyed. Visita a qualche pittura rupestre nella zona e ad una piccola capanna dove vengono custoditi reperti risalenti al paleolitico quali macine, pestelli, punte di frecce. Se disponibile ci sistemeremo in un bel auberge in mezzo alle dune altrimenti faremo un campo. La giornata seguente proseguiamo la traversata in direzione di Chinguetti attraversando Richat e Ouadane, la città fantasma. Escursione a Guelb El Richat, antico vulcano sprofondato, che mostra diversi crateri concentrici. La città fantasma di Ouadane è una distesa di rovine, ma che rovine! Pietre dai riflessi rosati e fiammeggianti coprono la collinetta per duechilometri in lunghezza e 150 metri in altezza. Ai suoi piedi, le palme formano un basamento su cui l’edificio sembra galleggiare. In fine giornata raggiungiamo Ouadane. Sistemazione all'Eco lodge, cena e pernottamento.
8 Giorno Ouadane - Chinguetti: In mattinata partiamo alla volta di Chinguetti, dal 1700 importante luogo di culto e di cultura islamici dove si raccolsero famosi esegeti, grammatici, linguisti. Antica capitale dei Mauri nel suo periodo di massimo splendore arrivò a contare fino a 20.000 abitanti, insieme a Marrakech e Timbuctu, era il punto di arrivo e di partenza delle leggendarie carovane del sale. Sicuramente un luogo avvolto da un’aura mistica, fondata forse verso il X secolo, la cittadina presenta oggi due agglomerati separati dal letto dell’oued omonimo, la moschea del '400 è l'unico palazzo ancora agibile nella città vecchia, detta Le Ksar, dominata dalla massa imponente del minareto, è senza dubbio uno dei monumenti più antichi della Mauritania. Suggestivi gli orti, il palmeto, il vecchio fortino, le viuzze tra le case invase e sommerse dalla sabbia. Visita della città e di almeno un paio delle quattro biblioteche. Solo a Chinguettisono circa 3000 i volumi conservati: quasi quanto il numero dei suoi abitanti! Molti di questi volumi, hanno un valore inestimabile (di fatto la loro vendita è proibita sia dalla legge tradizionale sia dal codice penale), ma il loro vero valore è che testimoniano un'identità culturale tanto profonda che neppure le difficoltà del sopravvivere quotidiano fanno scordare. Le difficili condizioni di vita, la povertà, la scarsità dell'acqua, la sabbia che avanza invadendo i palmeti e le grandi acacie dalle radici scoperte sono oggi i tratti ambientali caratteristici dell'altipiano di Chinguetti. Gli abitanti variano tra i 4.000 e i 6.000, a seconda delle stagioni, dato che esiste ancora un nomadismo pastorale che costringe le famiglie ad abbandonare l'altipiano durante la stagione secca, per portare il bestiame, capre e cammelli, a pascolare verso il Sud. Oltre alla pastorizia, l'economia locale è legata alla produzione dei datteri, venduti anche nel resto del Paese, e, in tempi più recenti, alla presenza turistica. Pensione completa e pernottamento in auberge.
9 Giorno Chinguetti-Mheirith-Terjit-Valle Blanche: partenza per l’oasi di Terjit, nata in prossimità di una fonte che riempie molti pozzi, e che raggiungeremo attraverso paesaggi mozzafiato, passando per uno dei luoghi più suggestivi, il Passo d’Amogjiar, dove alle enormi falesie si alternano canyon vertiginosi. L’oasi è una vera e propria sorpresa da scoprire a piedi, difficile resistere al richiamo delle sue acque. Nel pomeriggio partenza per la Valle Blanche e le sue dune. Campo e bivacco.
10 Giorno Valle Blanche-Nouakchott: partenza con volo notturno. Percorso di rientro nella capitale lungo la Valle Blanche che si presenta come una lunga catena di montagne delle quali oramai spuntano solo le cime. Le dune inondano tutta la valle, poggiandosi sui fianchi di questi rilievi, ai margini di questo mare di sabbia, la vegetazione superstite dimostra l’esistenza, non distante nel tempo, di una vastissima e rigogliosa oasi. Nel pomeriggio raggiungiamo Nouakchott. Posata la prima pietra il 5 marzo 1958, la città ha cominciato ad essere edificata a partire dal 1960 e non presenta un grande interesse architettonico. Notevole invece l'artigianato: tappeti di lana di cammello e montone bianca, beige, marrone, grigia e nera dai disegni tradizionali molto sobri, stuoie finemente ricamate, oggetti e gioielli in osso e ebano preziosamente intarsiati con fili d'argento, cofanetti incrostati d'argento cesellato. Al porto l'arrivo dei pescatori è uno spettacolo unico: gli uomini che pagaiano come forsennati per vincere il risucchio delle correnti e rientrare, la folla che si accalca attorno alle piroghe, i quintali e quintali di pesce fresco e guizzante, il mercatino animatissimo e colorato che subito viene improvvisato. Dopo cena trasferimento in aeroporto